Sito web amatoriale non a scopo di lucro di un fotoamatore dilettante, ovvero, uno che ama la fotografia e la fa per diletto da oltre 50 anni, interpretando la fotografia principalmente come forma di espressione artistica.
|
|
Marzo 2023 Sono passati 25 anni dalla realizzazione del sito e il mio modo di fotografare è cambiato tantissimo. Vuoi perchè mi sono convertito, da oltre vent'anni, al digitale, con piena soddisfazione, vuoi, soprattutto, per cause fisiche, peggiorate non poco negli ultimi anni. Per farla breve le mie gambe da molti anni ormai non sono più in "sintonia" con la mia mente, con i miei desideri e non posso più fare il reportage a me tanto caro o qualche ripresa particolare. In quei casi mi aiuta mia moglie Francesca. Per fortuna anche lei ama la fotografia. Probabilmente chi mi conosce si sarà accorto di questo cambiamento anche se basta dare un'occhiata alle news per notare la differenza tra le ultime foto e quelle esposte nelle varie gallerie, come il bianco e nero, per esempio. Che fare, allora, mollare tutto? Assolutamente no! Ci sono altre vie. Si riesce sempre a trovarne qualcuna che permetterà di poterci esprimere anche stando fermi ed osservando ciò che ci circonda. Incredibilmente i nostri occhi, la nostra sensibilità riuscirà sempre a "vedere" oltre. Anche se a volte è proprio difficile fotografare in carrozzina per le numerose barriere architettoniche che impediscono il "libero" movimento. Quindi...
Arrivederci al prossimo aggiornamento. Oggi sì, domani chissà... ;-)
nel 1967, in collegio, quando all'età di 14 anni ho seguito un corso di fotografia tenuto da un frate fotoamatore: Giuseppe. Non potrò mai dimenticare le prime sensazioni provate in Camera Oscura, allorché vidi la prima foto apparire lentamente dallo sviluppo e formarsi, come per magia. Eravamo una decina ad adoperare la stessa macchina, la Smena 8, una modesta fotocamera sovietica, ma nelle nostri mani era bellissima, tanto era l'entusiasmo. La mia prima reflex fu la Yashica FR, una manuale eccezionale, molto simile nelle funzioni alla costosa "cugina" Contax RTS, tuttora in funzione. L'altro acquisto fu l'UPA5, un ingranditore sovietico 8x in automatico, sostituito dall'I.F.F. Auregon. In seguito la mia attrezzatura divenne più prestigiosa (Contax RTS II, Contax 139, Leica con ottiche originali) ma posso dire che quando vieni ammaliato dalla fotografia, qualsiasi fotocamera rappresenta il mezzo per potersi esprimere; il piacere sta proprio nel posare l'occhio su di lei e cominciare a osservare tutto ciò che il mirino inquadra, con l'indice destro pronto allo scatto, per immortalare la scena. Se, poi, riesci a trasmettere le emozioni di quello scatto puoi continuare in questa favolosa avventura...
Intervista di Barbara Tampieri Giugno 2002 - BTDESIGN Art Gallery
Al momento preferisco utilizzare le Contax con l'ottica fissa un bel Carl Zeiss 50/1,7. Non ti nascondo che sono affascinato dagli sviluppi della tecnologia. Io leggo molto e amo la fotografia in tutti i suoi aspetti. E' da una vita che sviluppo i miei rullini e stampo gli stessi, nella maniera tradizionale. Non ti nascondo che le nuove tecnologie affascinano per la grande versatilità. Nonostante la mia pignoleria e la grande pulizia che ho in camera oscura, inevitabilmente qualche granellino di polvere si deposita e allora non ti rimane altro che "spuntinare" la stampa.. Però la sensazione di vedere apparire l'immagine dallo sviluppo è ineguagliabile: è come vedere crescere tua figlia.
Quali sono i pro e i contro della fotocamera digitale? Non uso la digitale, ma posso risponderti lo stesso. Pro: grande versatilità. Contro: prezzo troppo elevato, mi riferisco, ovviamente, alle fotocamere di qualità.
Quali sono i pro e i contro della reflex? Il grande vantaggio nell'utilizzare la reflex è quello di vedere attraverso l'ottica. Questo grazie ad uno specchio tra l'obiettivo e la pellicola e che si alza (si mette da parte) al momento dello scatto. E' un grande vantaggio mia cara Barbara soprattutto quando si adoperano focali diverse dal 50mm, l'obiettivo standard. Per me è impensabile pensare alla macrofotografia senza una reflex. Uno dei difetti delle reflex è la rumorosità al momento dello scatto (mal si addice a questo tipo di fotocamera l'essere utilizzata in ambienti dove è necessario il rispetto del silenzio: teatro, luoghi di culto, ecc...). Un altro svantaggio è che lo spostamento dello specchietto, al momento dello scatto, procura vibrazioni più o meno accentuate, ma sono sempre di una certa entità quando utilizzi dei tempi lenti a mano libera.
Elabori e ritocchi le tue foto, e se si, con quali programmi? Riprendendo il discorso della "spuntinatura" non immagini la grande versatilità della elaborazione di una foto al pc. Io utilizzo prevalentemente un programma di fotoritocco che utilizzo in gran parte per il ritaglio e la composizione finale dell'immagine, ma anche per l'eliminazione e la correzione degli eventuali difetti che inevitabilmente ogni negativo ha. Colgo l'occasione per dirti che utilizzo uno scanner per films risoluzione ottica 2700 dpi pur avendo anche quello piano. Con lo scanner per films evito il passaggio della stampa.
Come pensi che utilizzare i pixels piuttosto che le pellicole stia cambiando il mondo della fotografia? Ben vengano amica mia. Ci sono apparecchi digitali che hanno una risoluzione impressionante. L'unico limite al momento è il prezzo: eccessivamente elevato di tutto ciò che è fotografia digitale di qualità: fotocamere, obiettivi, stampanti, inchiostri, ecc...
Ricerchi attivamente un certo effetto e atmosfera o pensi che una buona fotografia sia il risultato di un processo per certi versi casuale? Nulla è casuale per un fotografo. Sai già cosa vuoi e cosa ottenere dalla foto al momento dello scatto. La fotografia è padronanza della luce, gusto compositivo e soprattutto tematica affrontata e sviluppata. Il caso esiste solo eccezionalmente e la casualità non appartiene né all'artista né al professionista.
Hai un soggetto preferito? (figura umana, natura, composizioni astratte?) Come hai visto dai miei B&W prediligo la ritrattistica. Cerco di entrare in sintonia con il soggetto (la mia filosofia, amica mia: "the eyes, the soul") parlo, lo faccio familiarizzare con la mia reflex. Deve accettarmi e capire che mai ci sarà invadenza da parte mia. Solo in quel momento si renderà conto che la reflex e il sottoscritto sono tutt'uno e anche lui farà parte di questo magico mondo.
Qual'è il tuo atteggiamento verso la fotografia in bianco e nero? L'amo. E' il primo amore, quello che non si scorda mai. Come potrei dimenticare le emozioni provate la prima volta, allorché vidi l'immagine apparire dallo sviluppo. A parte il fatto, che la conservazione di un bel BW correttamente sviluppato, fissato e lavato, dura una vita. Il colore, quello tradizionale e chimico, in questo senso è battuto in partenza. Guarda le foto in bianco e nero, di tanti anni fa. Sono un po' ingiallite, ma perfette. Controlla le foto a colori scattate vent'anni addietro, quando eri una ragazzina, sono tutte magenta o ciano, hanno perso il colore, la vita...
Quali fotografi ti hanno ispirato? Henri Cartier-Bresson, innanzitutto, poi Ansel Adams. Come vedi ho citato due maestri del B&W che hanno influenzato positivamente il mio modo di fotografare. L'uno per l'elemento umano, l'altro per la grande perfezione tecnica del BW. Il sistema zonale di Adams è adottato ancora oggi dai perfezionisti della paesaggistica BW.
Ritieni che la fotografia, come mezzo di espressione artistica, possa offrire qualcosa in più rispetto alle arti figurative classiche (pittura, disegno, ecc.) ? Non so risponderti, amica mia. Io ho cominciato a disegnare da quando ho avuto una matita nelle mani. Da ragazzino andavo in campagna a procurarmi l'argilla che poi modellavo. Con i primi colori a spirito ho ritratto mia madre che si era addormentata su una sedia. A quattordici anni mi sono innamorato della fotografia. La fotografia l'ho sempre vista un arte, un mezzo di espressione, così come la pittura e il disegno. Qualche anno fa ho utilizzato il pirografo (strumento che serve per bruciare e disegnare sul legno) per i miei disegni. Certo è una tecnica difficile ma di grande effetto. Ho vinto il primo premio di grafica in un concorso internazionale tenuto ad Acireale nel 1987. Come vedi non so risponderti per me è tutto naturale, non c'è un'arte che sovrasta l'altra. L'arte è arte, così come la musica è musica: rock, metal, fusion, jazz, classica, newage, ecc..
Cosa cerchi di comunicare attraverso le tue fotografie? The soul... e non solo con le foto, ma con il disegno, la grafica, la musica. Procurare sensazioni, emozioni, vibrazioni interiori. Questo è quello che provo e quando riesco a trasmetterlo sono felice, ho raggiunto lo scopo. Proprio oggi un fotoamatore mi ha firmato il libro degli ospiti così "Caro NICO è da tanto che non provo emozioni così intense guardando del bianco e nero. Ho imparato più stasera emozionandomi davanti al tuo favoloso BW che sfogliare orribili riviste di fotografia." Anche lui, come tanti altri, ha percepito il messaggio...
Grazie Nico! Grazie a te, Barbara. |
|
|